Tarquinio il Superbo, re di Roma, chiamava le proprie guardie del corpo
"satelliti", forse una parola etrusca che voleva dire "coloro
che circondano". Molti secoli dopo, Keplero, per analogia, chiamò allo
stesso modo i pianetini che circondano Giove, scoperti da Galileo. Da allora
il nome viene applicato a tutti i corpi celesti naturali e anche artificiali
che ruotano attorno ad altri corpi. I moderni satelliti di telecomunicazione
sono costruiti essenzialmente in alluminio e fibre di carbonio e sono formati
da un carico utile (antenne, amplificatori, apparati di comunicazione...) e
da una struttura (sistemi di propulsione, di controllo...): ognuno di essi è
in grado da solo di coprire fino al 40% dell'intero territorio terrestre. |