All’Accademia legò il proprio nome Galileo. Affiliato al sodalizio, il fondatore della moderna scienza sperimentale in seno all’Accademia aveva pubblicato lo studio sulle Macchie solari (1613) e il Saggiatore (1623). La intensa attività del fondatore, il Cesi, fu bruscamente interrotta dalla morte, che lo colse ad appena 45 anni nel 1630. L'Accademia, sbandò e si isterilì. Al nome e agli intenti della prima Accademia dei Lincei si rifece un gruppo di scienziati – alcuni ricercatori di chimica e fisica sperimentale guidati da Feliciano Scarpellini – che fin dal 1795 si riunivano presso il Collegio Umbro-Fuccioli. Alla loro attività diede impulso il matematico ed enciclopedista francese Gaspard Monge, a Roma durante la Repubblica del 1798-1799. Divenuta dunque un’istituzione dichiaratamente filofrancese, l’accademia fu soppressa nel 1800 con la restaurazione pontificia. Nel 1801 tuttavia Pio VII decise di ricostituire il sodalizio che aveva guadagnato prestigio sotto i francesi, affidandone la segreteria allo Scarpellini ed aprendola ai professori dell’Università Gregoriana, oltre che dell’Archiginnasio Romano. Si diede così corso sotto l’egida della cattedra di fisica sacra, creata nel 1814 per lo stesso Scarpellini alla Sapienza, a quel programma di apologetica cattolica attraverso l’impiego delle conoscenze scientifiche che fu al centro del progetto politico di restaurazione culturale della teocrazia pontificia dopo il periodo napoleonico. Leone XII le destinò nel 1826 una sede prestigiosa nel Palazzo Senatorio in Campidoglio, Pio IX consolidò il carattere istituzionale dell’accademia attribuendole la denominazione di “Pontificia Accademia dei Lincei” e nuovi statuti nel 1847. L'ultimo e definitivo restitutor dell'Accademia
dei Lincei si ebbe però dopo il '70 con Quintino Sella, lo statista e
scienziato piemontese; nel riaffermato ideale della scienza laica quale
primario valore da coltivare in Roma italiana, il Sella ridiede vita nel
1874 alla gloriosa istituzione lincea, che assunse le qualifiche di "nazionale"
e "reale". La larga e lungimirante visione del Sella volle ampliato
l'ambito delle scienze lincee: dalle discipline fisiche, matematiche e
naturali, alle scienze umanistiche (storia, filologia, archeologia, filosofia,
economia, diritto). Ancora oggi l'Accademia dei Lincei consta dunque di
due classi, una per le scienze fisiche e l'altra per le morali, in ognuna
delle quali l'ultimo statuto prevede un numero massimo di 90 Soci nazionali
e altrettanti corrispondenti e stranieri annualmente cooptati. Con questa
struttura, rimasta nelle sue grandi linee immutata, i Lincei rappresentano
il più antico e prestigioso consesso della scienza europea e internazionale. |