Vannoccio Biringucci. Pirotechnia. Li diece libri della pirotechnia, nelli quali si tratta non solo la diuersita delle minere, ma ancho quanto si ricerca alla prattica di esse: e di quanto s’appartiene all’arte della fusione ouer getto de metalli, e d’ogni altra cosa a questa somigliante. … [Venezia, Curzio Troiano Navò], 1550 (In Vinegia, per Giouan Padoano, a instantia di Curtio di Nauò, 1550). Frontespizio; cc. 128v – 129r. Biblioteca Romana dell’Archivio Capitolino: 2683.
La lavorazione dei metalli è passata nel corso della storia dalla martellatura a freddo alla fusione dei metalli più fusibili – manifestatasi la prima volta forse accidentalmente durante la cottura di ceramiche – con lo sviluppo delle tecniche di costruzione di camini per l’aerazione dei forni primitivi di fusione e la colatura del metallo fuso entro forme di argilla indurita. Dopo la realizzazione di leghe dei metalli ottenuti dalla fusione, la fusione del minerale di ferro è contemporanea forse all’invenzione del soffietto, usato dapprima per attivare la corrente d’aria negli alti forni, in seguito, quando questi furono perfezionati, utilizzato nella lavorazione dei metalli. La fondamentale opera sulle tecniche di fusione dei metalli del senese Vannoccio Biringucci – chiamato al servizio del papa, con le cariche di Capitano dell’artiglieria e Fonditore, nel 1534 - fu pubblicata per la prima volta a Venezia nel 1540, tre anni dopo la morte, avvenuta a Roma nel 1537.