Filippo Luigi Gilii – Gaspare Xuarez. Osservazioni fitologiche sopra alcune piante esotiche introdotte in Roma fatte nell’anno 1788. … In Roma, nella stamperia di Arcangelo Casaletti, 1789. Frontespizio; pp. 58 – 60, con tavola ad acquaforte raffigurante la “Cucumis Anguria” . Biblioteca Romana dell’Archivio Capitolino: 13255.
In epoca moderna gli studi naturalistici si avvalgono del progresso delle tecniche di illustrazione del libro scientifico, dall’incisione su legno a quella su rame alla litografia a colori. Un particolare sussidio allo studio della Botanica sono gli “erbari”. Nella tradizione medievale vi si raccoglievano ed illustravano le piante medicinali e le loro virtù terapeutiche; oggi sono collezioni di piante disseccate e classificate con metodi e scopi scientifici. La farmacologia si ampliò in età moderna a seguito dell’intensificarsi dei contatti con l’Oriente per l’impiego di droghe e spezie, ed ancora di più con la scoperta dell’America. Con i viaggi di esplorazione e conquista del nuovo mondo nuove piante e principi curativi si aggiunsero a quelli conosciuti. Numerose piante furono trasferite in Europa e utilizzate nel campo alimentare, altre erano ricercate come rimedi. I vegetali usati per la composizione di medicinali provenivano soprattutto dalle zone centro-meridionali dell’America Latina, ove operavano i gesuiti: digitale, curaro, balsamo del Perù (china), cioccolata, caffè, tabacco.