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Antonio Sebastiani. Romanarum plantarum fasciculus alter. Accedit enumeratio plantarum sponte nascentium in ruderibus Amphiteatri Flavii ... Romae, typis Pauli Salviucci et filii, 1815. Frontespizio; tav. I con le immagini incise ad acquaforte del “Bromus barbatus” e del giacinto romano. Biblioteca Romana dell’Archivio Capitolino: 12458.

 

Questa pubblicazione contiene il secondo fascicolo sulla flora romana (il primo uscì per i tipi di De Romanis nel 1813) e un catalogo alfabetico delle piante spontanee che vegetano tra le rovine del Colosseo di Antonio Sebastiani, medico primario nell’ospedale del SS. Salvatore ad Sancta Sanctorum, professore di botanica presso l’Archiginnasio della Sapienza; l’opera è il frutto delle frequenti escursioni erboristiche compiute dall’autore nel territorio romano, come appare dalla lettera dedicatoria a Tommaso Prelà, archiatra di Pio VII. Nella prima parte le descrizioni delle piante, corredate di rimandi alle fonti bibliografiche, sono ordinate secondo criteri tassonomici; lo stesso Antonio Sebastiani pubblicò qualche anno più tardi un saggio intitolato Esposizione del sistema Linneo piante officinali indigene o esotiche domiciliate nell’Orto botanico (Roma, F. Bourlié, 1819), che riflette la grande influenza esercitata in ambito scientifico dall’opera del celebre medico e naturalista svedese Carl von Linné (1707-1778), al quale si deve l’introduzione della nomenclatura binomia delle piante e soprattutto di un sistema di classificazione delle essenze vegetali basato sui caratteri dei loro organi di riproduzione. Nel secondo decennio dell’Ottocento è ormai compiuto il difficile cammino attraverso il quale lo studio delle piante, da un iniziale ruolo ausiliario nei confronti di altre discipline, principalmente della medicina, precisa il proprio ambito, affinando le proprie metodologie cognitive, per configurarsi come disciplina autonoma, per farsi scienza, Botanica, nell’accezione moderna di tale termine. Come molti trattati del periodo dedicati alla esposizione delle piante di determinate regioni geografiche, quest’opera è illustrata da pregevoli  tavole di carattere naturalistico incise in rame.