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Biblioteca Romana: Stragr. 189[1]
Stazione a Porta Maggiore. Tavola incisa in rame. Da: P. CACCHIATELLI G. CLETER, Le Scienze e le arti sotto il pontificato di Pio IX, Roma, Tip. Delle Belle Arti [1860 1869]
Gregorio XVI aveva mostrato
avversione per le strade ferrate, i treni e le locomotive a vapore,
sbuffanti mostri metallici che egli considerava manifestazioni
del demonio. Il suo successore, il progressista Giovanni Maria
Mastai Ferretti, salito al soglio pontificio il 6 giugno 1846 col
nome di Pio IX, invece fra i primi atti di governo pensò
ad avviare i cantieri per la costruzione delle ferrovie. In Italia
il nuovo simbolo del progresso della moderna società borghese
aveva fatto la sua apparizione nel vicino Regno di Napoli nel 1839,
quando Ferdinando II aveva inaugurato la linea ferroviaria Napoli
Portici, con la locomotiva francese Bayard. Il collegamento
con il vicino regno borbonico, principale partner commerciale dellarretrato
stato pontificio da Napoli si importavano derrate alimentari,
prodotti industriali e manufatturieri destinati soprattutto al consumo
della dominante - avrebbe rappresentato il perno della nuova politica
di sviluppo dei trasporti e delle comunicazioni pontifici. |