13 febbraio
A Pietroburgo si ha un’imponente manifestazione a cui partecipano 20.000 operai.
27 febbraio
L’insurrezione operaia e la rivolta dei soldati sono una cosa sola: i soviet – consigli formati dai delegati dei lavoratori – nascono e si sviluppano in tutte le fabbriche della Russia.
marzo
Tentativo austriaco di pace separata con l’Inghilterra e la Francia: le proposte dell’imperatore d’Austria Carlo I sono respine dall’Intesa.
15 marzo
Lo zar Nicola II abdica: il regime monarchico è esautorato e la Russia diviene praticamente una repubblica con un governo provvisorio capeggaito dal socialista menscevico Kerensky.
3 aprile
Dalla Svizzera, con la complicità interessata delle autorità tedesche, Lenin giunge alla stazione di Pietroburgo.
4 aprile
Il capo dei bolscevichi espone le cosiddette Tesi del 4 aprile chiedendo al proletariato russo di abbattere il governo provvisorio, affidare l’intero potere ai soviet e affrontare il passaggio dalla rivoluzione borghese a quella socialista.
6 aprile
Gli Stati Uniti entrano in guerra al fianco dell’Intesa. Il presidente, il democratico Woodrow Wilson, dichiara solennemente che gli USA non combatteranno in vista di rivendicazioni territoriali, ma col solo obiettivo di ristabilire la libertà dei mari violata dai tedeschi, difendere i diritti delle nazioni, instaurare un nuovo ordine internazionale basato sulla pace e “l’accordo tra i popoli”.
7 luglio
Serbi, croati e sloveni stipulano il Patto di Corfù per l’unificazione a fine guerra di tutte le popolazioni slave del sud in un nuovo Stato, la Jugoslavia.
1 agosto
Benedetto XV invia una nota a tutti i capi delle potenze belligeranti invitandoli a porre fine all’”inutile strage”: anche l’appello del papa rimane inascoltato.
26 agosto
La Grecia entra nel conflitto contro la Germania, su iniziativa del primo ministro Venizelos, dopo che re Costantino - filo-tedesco - è stato costretto ad abdicare.
La rivoluzione russa e Caporetto
agosto
L’offensiva russa, voluta dal governo Kerensky, fallisce in Galizia. I tedeschi giungono fino a Riga e a Reval, mentre si succedono gli ammutinamenti dei reparti di terra e di mare: i soldati russi fraternizzano col nemico e abbandonano le loro posizioni per tornare a casa.
22 agosto
A Torino una protesta originata dalla mancanza di pane si trasforma in un’autentica sommossa: anche in Italia ci si avvicina al punto di rottura.
24 ottobre
Approfittando della disponibilità di truppe provenienti dal fronte russo in disfacimento, i comandi austro-tedeschi decidono di attaccare sull’alto Isonzo, sfondano le linee nei pressi del villaggio di Caporetto. Gli attaccanti avanzano in profondità nel Friuli, mettendo in atto per la prima volta la tattica dell’infiltrazione. La manovra è così efficace e inattesa che gran parte delle truppe italiane, per evitare di essere accerchiate, devono abbandonare in fretta le postazioni tenute dall’inizio della guerra: 400.000 soldati sbandati rifluiscono verso il Veneto mescolandosi alle colonne di profughi civili e dando alla ritirata l’aspetto di un’autentica rotta.
30 ottobre
Al governo Boselli subentra il ministero di Vittorio Emanuele Orlando, già ministro con Giolitti, che riesce a galvanizzare le energie e il morale del paese per organizzare il necessario sforzo di resistenza del paese. Cadorna è sostituito al comando supremo dal napoletano Armando Diaz, che meno incline all’uso dei mezzi punitivi e più attento alle esigenze dei soldati riuscirà a ricostituire il morale dell’esercito: a rinforzare le vecchie truppe sono chiamati al fronte anche i ragazzi della classe ’99.
6-7 novembre
Nella notte tra il 24 e il 25 ottobre secondo il calendario russo un’insurrezione guidata dai bolscevichi rovescia il governo provvisorio russo: il potere è assunto da un governo rivoluzionario presieduto da Lenin, che decide subito di porre fine alla guerra.
7 novembre
Un esercito italiano praticamente dimezzato riesce ad attestarsi sulla nuova linea difensiva del Piave dove resiste con tenacia: in mano al nemico sono rimasti circa 10.000 kq2 di territorio italiano, 300.000 prigionieri e un’enorme quantità di armi, munizioni e vettovaglie.
Bombardano Cortina (Pigarelli) es. Coro della S.A.T. - 78g COLUMBIA, DQ3759 - (1942ca) – ICBSA doc.digit. n. 50224