6 giugno 1828. Dispaccio del card. Camerlengo Galeffi ai Conservatori, con disposizioni circa la costruzione di “uno studio pratico di Ottica e di Astronomia” sulla torre di Campidoglio. ASC, Camera Capitolina, Cred. XVIII, t. 78, fo. 683.
Il card. Galeffi stigmatizza l’operato del capo-mastro muratore Clemente Lovatti al quale, per la somma di 1.000 scudi, era stata affidata la costruzione della specola che Leone XII voleva si edificasse in Campidoglio. In particolare il cardinale, nel rinnovare i ringraziamenti per la concessione fatta dai Conservatori di locali del Campidoglio per accogliervi “la collezione delle molte macchine di scienze fisiche e naturali” e l’abitazione del fisico e astronomo Feliciano Scarpellini, nonché il suddetto “studio pratico di ottica e astronomia”, fa notare la lentezza con cui procedono i lavori e il rifiuto da parte del capo-mastro di eseguire la già pattuita copertura con lastre di piombo.