IL
FLUIRE DEGLI EVENTI:
UTILIZZAZIONE A PARTIRE DAL 1870 E COSTRUZIONE DELL'IMPIANTO DI SOLLEVAMENTO PER L'ACQUA VERGINE |
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Fin dall’antichità gli uomini hanno costruito acquedotti,
cisterne e serbatoi per lo scopo principale di avere a disposizione, in
modo continuo, l’acqua per bere. Per molto tempo le possibilità di sviluppo
delle città sono state condizionate dalla presenza, nelle vicinanze, di
sorgenti o di fiumi. Gli antichi romani, fin dalle origini della loro
città, si erano preoccupati di fornirsi di un’adeguata quantità di acqua
corrente, mediante la costruzione di acquedotti.
Con il trasferimento della capitale d’Italia a Roma, la
città ebbe un forte aumento sia in termini di popolazione che di numero
d’edifici, alcuni innalzati appositamente per dare una sede ai ministeri
ed agli uffici che erano stati trasferiti a seguito del Governo. Tutto
ciò determinò da un lato, la necessità di costruire nuovi quartieri residenziali
(questo obiettivo che si concretizzò con i Piani Regolatori
[4] del 1873 e del 1882-83), dall’altro di
garantire un maggiore rifornimento idrico. Gli antichi acquedotti da soli
non erano più sufficienti e la loro condizione attuale non garantiva sempre
che le acque trasportate fossero di buona qualità
e, quindi, non comportassero danni alla salute degli abitanti (doc.
26).
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[1]
L’editto (dal latino edictum)
era un’ordinanza emessa da un magistrato che stabiliva una certa linea
di condotta obbligatoria per i cittadini. L’editto, che contiene sempre
un ordine di tipo generale valido per tutti coloro che si trovino in una
determinata situazione, era affisso sui muri delle città o reso pubblico
mediante la lettura di un banditore. [2]
Le notificazioni sono delle informazioni
rese pubbliche così da permettere ai cittadini di adeguarsi a quanto
deciso dagli amministratori. [3]
Per svolgere i suoi compiti nel modo migliore
il Comune di Roma si era organizzato istituendo un ufficio, la "Divisione
II - Servizio Idraulico" che doveva appositamente occuparsi solo dei
problemi connessi alla fornitura di acqua alla città e di gestire
la costruzione e la manutenzione del suo sistema fognario. Questo ufficio
si incaricava di studiare i progetti tecnici, di scegliere le soluzioni
ritenute più economiche per il Comune di Roma e più utili
per la cittadinanza, di organizzare materialmente la loro realizzazione
o con il proprio personale o mediante il sistema degli appalti (con il termine
appalto si indica un tipo di contratto con il quale una ditta assume a proprio
rischio l'esecuzione di un'opera o di un servizio, ricevendo in cambio del
denaro). [4]
Con l'espressione "piano
regolatore" si indica un insieme di regole e prescrizioni, che hanno
lo scopo di determinare l'aspetto finale di un centro urbano, o di una
zona di esso, e di distinguere le aree destinate ad opere pubbliche da
quelle destinate ai privati. Esso, una volta approvato,dal Consiglio Comunale,
diviene vincolante per il futuro e non può essere modificato se
non da un nuovo piano regolatore. [5]
Il termine oncia indica un'unità
di misura usata in Italia prima dell'adozione del sistema metrico decimale,
con valori diversi tra le differenti regioni italiane, ma per lo più
intorno ai 30 grammi. [6]
Con il termine "reflue"
si indicano le acque che, dopo la loro utilizzazione domestica, industriale
o agricola vengono restituite più o meno inquinate ai condotti
di scarico. [7]
La Fontana dell'Acqua Paola,
detta il "fontanone", rappresenta la parte finale dell'antico
acquedotto che conduceva a Roma l'acqua Traiana, e che, riattivato da
Paolo V, prese il nome da quest'ultimo. L'opera fu compiuta dagli architetti
Giovanni Fontana e Flaminio Ponzio tra il 1608 ed il 1612. Buona parte
dei marmi utilizzati nella facciata furono tolti al Foro Romano e delle
6 colonne che ornano le nicchie laterali ben 4 erano state prese dalla
Basilica di San Pietro. Nel 1690 Carlo Fontana sostituì con una
grande piscina le cinque piccole vasche originarie. [8]
Il termine emiciclo indica lo
spazio di un'area delimitata da una parete a semicerchio; nel caso specifico
i muraglioni delimitanti Piazza del Popolo. [9]
Con il termine capitolato si
indica l'insieme delle condizioni contenute in un contratto.
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