A ROMA CONOSCERE LA STORIA DI ROMA

"I LUOGHI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA"

CENTRI DI RICERCA MUSEI SCIENTIFICI APPLICAZIONI TECNOLOGICHE

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- L’ARCHIGINNASIO ROMANO

LO STUDIO DELLE SCIENZE NELL’UNIVERSITÀ’ PONTIFICIA

 

- Il Comune Antico e il suo Archivio

la Camera Capitolina (Sec. XVI – 1847)

 

- I CIRCOLI SCIENTIFICI A ROMA FRA SETTECENTO E OTTOCENTO

LA RINASCITA DELL’ACCADEMIA DEI LINCEI

 

- Il Notariato e la Documentazione Notarile  dell’Archivio Generale Urbano (Sec. XIV – 1871)

- L’OSSERVATORIO ASTRONOMICO DELL’ARCHIGINNASIO ROMANO IN CAMPIDOGLIO

- L’Archivio Comunale dalle Riforme di Pio IX al Municipio di Roma Capitale (1847 – 1870)

- IL PIANO REGOLATORE DEL 1883

- L’UFFICIO GEOLOGICO NAZIONALE E IL MUSEO AGRARIO GEOLOGICO

- GLI ISTITUTI SCIENTIFICI DI ROMA CAPITALE E LA REGIA ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI

- L’Archivio del Comune di Roma dopo il 1870

- GUGLIELMO MARCONI

IL CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

 

- Gli archivi gentilizi

Quando il privato diventa pubblico

 

- IL LIBRO SCIENTIFICO

L’ILLUSTRAZIONE SCIENTIFICA E LE TECNICHE GRAFICHE

- La Biblioteca e l’Emeroteca Romana Sezioni dell’Archivio Capitolino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

8) “Regolamento dell’Archiginnasio Romano...

 

 

 

 

9) Regolamento degli studi da osservarsi...

 

 

 

 

10) Museo di Anatomia Umana nell’Archiginnasio...

 

 

 

 

11) Nuovo Teatro Anatomico nell’Università...

 

L'ARCHIGINNASIO ROMANO

LO STUDIO DELLE SCIENZE NELL'UNIVERSITÀ' PONTIFICIA

 

    L’Università a Roma fu fondata nel 1303 da Bonifacio VIII. Dal ‘500 era comunemente detta “la Sapienza”, ma quando fu portata a termine nel 1660 la costruzione (durata circa un secolo e mezzo) del nuovo edificio progettato da Giacomo della Porta, l’insegnamento era in condizioni di decadenza. Gli studi scientifici in particolare, nel clima sospettoso della controriforma cattolica, avevano subito l’avversione della gerarchia ecclesiastica per lo sviluppo delle indagini sperimentali, in favore della conservazione della tradizione aristotelica nelle scienze fisiche e naturali.

    Un impulso al rinnovamento fu esercitato all’alba del secolo dei lumi dal medico romano Giovanni Maria Lancisi, per dare indirizzo pratico all’insegnamento della medicina. Professore di anatomia e chirurgia alla Sapienza dal 1684, autore di importanti studi di anatomia e patologia e pioniere dei moderni studi di malariologia, per iniziativa del Lancisi nel 1700 l’Università si dotò di un nuovo teatro anatomico, ove cominciò a tenere le sue lezioni pratiche di anatomia il Baglivi.

    Per riforme organiche, che dessero finalmente spazi didattici e strumentazioni di laboratorio alle discipline fisico-naturalistiche bisogna attendere papa Lambertini e Pio VI Braschi. Benedetto XIV con le sue riforme del 1744 e 1748 oltre a porre il principio della messa a concorso delle cattedre ripristinò l’obbligo di frequenza giornaliera dei corsi. Egli inoltre dotò l’Università di un laboratorio di chimica, di un istituto di fisica e di tre nuove cattedre: “matematica sublime” (comprendente il calcolo differenziale e integrale, elementi di astronomia e meccanica) botanica pratica (con lezioni all’orto botanico sistemato al Gianicolo) e chimica. Il nuovo regolamento della Sapienza, emanato dal rettore Costantini nel 1788 a seguito della riforma di Pio VI (istitutore delle cattedre di medicina legale ed ostetricia) prevedeva cinque corsi di studi: oltre a quelli in materie sacre, giurisprudenza e lingue, a carattere scientifico erano i corsi in medicina e chirurgia (comprendente le cattedre di chimica e botanica) e quello di filosofia e arti. Quest’ultimo aveva cinque cattedre: etica, logica e matematica, aritmetica geometria e algebra, fisica, matematica mista (questa cattedra comprendeva insegnamenti di meccanica, statica, idrostatica).

    Prima che si definisse con risolutezza il programma conservatore di restaurazione della cultura cattolica di Leone XII – con la costituzione “Quod divina sapientia” nel 1824 papa Della Genga impose il controllo stretto della ecclesiastica Congregazione degli studi sui programmi e l’organizzazione degli studi delle università pontificie – Pio VII aveva mostrato ancora aperture illuminate e intenti progressisti riguardo allo sviluppo degli studi scientifici. Durante la prima restaurazione papa Chiaromonti istituì i corsi di veterinaria e mineralogia; quindi tornato a Roma dopo l’occupazione napoleonica creò la cattedra di fisica affidata a Feliciano Scarpellini ed incardinò le nuove cattedre di clinica medica e chirurgica, rispettivamente negli ospedali di S. Spirito e di S. Giacomo. A lui si deve anche la costituzione dei primi nuclei dei musei universitari di mineralogia e di zoologia. Ad essi e agli altri musei ed istituti scientifici dell’Università romana avrebbe dato ancora sviluppo e decoro il riformismo di Pio IX nell’ultimo ventennio del temporalismo pontificio: nel 1870 la Sapienza, con tutta la sua attrezzatura scientifica e la ricca Biblioteca Alessandrina, passò ad essere l’Università statale di Roma italiana.

 

 

Medicina e Chirurgia “Questa classe conta nove lettori .

1.  Il lettore di Notomìa legge alla prima ora della mattina, e dà in ogni anno l’intiero suo corso. In sedici giorni festivi, e vacanti incominciando dopo l’Epifania, dà in Teatro altrettante dissertazioni, con le parti presenti, e disposte per le corrispondenti dimostrazioni, che si eseguiscono dall’Incisore Anatomico. Li due Lettori di Istituzioni Medico-teoriche, e Medico-pratiche si dividono gl’Elementi di Medicina nel modo seguente.

2. Il Professore delle Medico-teoriche legge alla seconda ora della mattina l’Istituzioni di Fisiologia e Patologia, con la semiotica, et Igiene.

3. Il Professore delle Medico-pratiche legge alla seconda ora del dopo pranzo l’Istituzioni di Terapeutica col metodo di medicare, e con la spiegazione d’Ippocrate.Ancora questi due Professori finiscono in ogn’anno intieramente il loro corso. Li due Professori di materie Mediche danno in due anni li loro trattati.

4.  Uno legge alla terza ora della mattina. Nel primo anno De morbis capitis et de morbis puerorum. Nel secondo anno De morbis pectoris et aneurismatibus.

5.  L’altro legge all’ora prima del dopo pranzo. Nel primo anno De morbis ventris et de morbis mulierum. Nel secondo De morbis universalibus, et de febribus.

6. Il professore di Chimica legge alla prima ora della mattina e dà in ogn’anno le intiere Istituzioni generali. Quanto alle particolari le divide in tre anni, dando nel primo il regno animale, nel secondo il minerale, e nel terzo il vegetale.In quindici vacanze distribuite per l’anno scolastico legge alla terza ora della mattina nel Laboratorio Chimico altrettante Dissertazioni relative alli corrispondenti sperimenti, che si eseguiscono in presenza degl’Uditori dall’Operatore destinato. Ogn’anno nelle prime sperienze si replica tuttociò che riguarda l’apparato Chimico, e le sue operazioni generali sui quattro elementi; e si passa in appresso alli sperimenti riguardanti quel regno, di cui in quell’anno si tratta.

7. Il Professore di botanica legge alla seconda ora della mattina, e dà in ogn’anno l’intiero suo corso. Dagl’ultimi giorni d’Aprile incomincia a leggere in tutte le Domeniche, e vacanze le sue Dissertazioni fino al numero di ventiquattro, che terminano prima dei 22 di Luglio. Fino alli 27 di Giugno legge all’Orto Medico sul Monte Gianicolo alle ore 22, in seguito legge in Sapienza alle ore 21 e mezza nella prima scuola. L’Ispettore dell’Orto dimostra alli Uditori contemporaneamente le piante, delle quali si tratta.

8. Il Professore di Chirurgia legge nel Teatro Anatomico alla seconda ora della mattina, e dà in ogn’anno il corso intiero delle sue istituzioni, servendo ancora all’uso forense per li giudizi, e perizie. Nei giorni vacanti tanto prima dell’Epifania, che dopo compite le sedici dimostrazioni Anatomiche, eseguisce alla seconda ora della mattina nello stesso Teatro quindici operazioni, che in due anni ne formano la serie completa.

9. Il Professore d’Ostetricia legge alla prima ora del dopo pranzo l’intiero suo corso in ogn’anno, che per li studenti di Chirurgia finisce a tutto Aprile. Passa quindi ad istruire le Levatrici nella scuola destinata all’Ospedale di S. Rocco. Agli uni, ed all’altre dimostra l’occorrente con l’opportuno fantoccio; ma alli studenti di Chirurgia insegna ancora l’operazione con gli stromenti corrispondenti.Quindi in tre anni può compirsi l’intiero corso Medico...”.                                                         

da: “Regolamento dell’Archiginnasio Romano” (1788)pubblicato dal rettore C.L. Costantini il 21 aprile 1788"

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1) Filippo Maria Renazzi. Storia dell’Università degli Studi di Roma...

 

 

2) “Facciata  della  Sapienza  verso  San  Giacomo...

 

 

3) 1722. Elenco dei lettori della Sapienza...

 

 

4) 1755. Calendario delle lezioni di...

 

 

5) Orto Botanico. Tavola calcografica ...

 

 

6) 28 novembre 1754. Tesi discusse dallo...

 

 

 

7) Registro dei mandati di pagamento...