A ROMA CONOSCERE LA STORIA DI ROMA

"I LUOGHI DELLA SCIENZA E DELLA TECNICA"

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Pagina Principale

 

- La Locomotiva e le Strade Ferrate

- LE FERROVIE DI PIO IX

 

- La Lampada Elettrica

- LA DISTRIBUZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA

LA  CENTRALE TERMOELETTRICA MONTEMARTINI

 

- Il Microscopio

- LA PREVENZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE

IL LABORATORIO BATTERIOLOGICO DELL’UFFICIO D’IGIENE

 

- Dalla Ruota Idraulica alla Turbina

- LA DISTRIBUZIONE DELL’ACQUA POTABILE

GLI IMPIANTI DI SOLLEVAMENTO DELL’ACQUA VERGINE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LE FERROVIE DI PIO IX

 

 

 

Gregorio XVI aveva mostrato avversione per le strade ferrate, i treni e le locomotive a vapore, sbuffanti mostri metallici che egli considerava “manifestazioni del demonio”. Il suo  successore, il progressista Giovanni Maria Mastai Ferretti, salito al soglio pontificio il 16 giugno 1846 col nome di Pio IX , invece fra i primi atti di governo pensò ad avviare i cantieri per la costruzione delle ferrovie. In Italia il nuovo simbolo del progresso della moderna società borghese aveva fatto la sua apparizione nel vicino Regno di Napoli nel 1839, quando Ferdinando II aveva inaugurato la linea ferroviaria Napoli – Portici, con la locomotiva francese Bayard. Il collegamento con il vicino regno borbonico, principale partner commerciale dell’arretrato Stato Pontificio – da Napoli si importavano derrate alimentari, prodotti industriali e manifatturieri, destinati soprattutto al consumo della capitale papalina - avrebbe rappresentato il perno della nuova politica di sviluppo dei trasporti e  comunicazioni pontifici.

 

Con notificazione 7 novembre 1846 dunque Pio IX dispose la costruzione di 4 linee ferrate in concessione. La prima, con tratta da Roma a  Ceprano al confine con il Regno di Napoli, avrebbe congiunto la capitale papalina  con  il  confinante stato borbonico.

Le altre tre linee avrebbero rispettivamente collegato Roma con Bologna (principale centro dello stato pontificio dopo Roma), Civitavecchia (maggiore  approdo marittimo) e Porto d’Anzio. Si costituì subito la “Società Pio – Latina” per la costruzione della prima linea ferroviaria. Inaugurato il 7 luglio 1856 il primo tratto Roma – Frascati, la stazione era temporaneamente attestata a porta Maggiore. La prima fermata era a Ciampino, dove la linea ferrata si biforcava: un binario raggiungeva Frascati, l’altro attraverso Albano e Velletri raggiungeva Ceprano, dove si incontrava con la linea ferroviaria napoletana.

        

      Ridotta nell’ultimo decennio del temporalismo pontificio l’estensione dello stato entro i confini del Lazio, nel 1870 quando anche Roma diventa italiana, l’opera ferroviaria dell’ultimo papa re era a buon punto. Termini, ove era in corso di ultimazione la stazione omonima, era già capolinea delle ferrovie provenienti dai confini dello Stato Pontificio: Orbetello (per Civitavecchia); Ceccano (per Velletri) Cortona (per Orte, snodo anche della linea proveniente da Ancona). Ad esse si aggiungeva  la tratta locale per Frascati. Qui la stazione originaria fu dapprima attestata a tre chilometri dal centro cittadino: solo nel 1884 fu prolungata fino ai margini dell’abitato della cittadina dei Castelli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

1) 9 giugno – 19 giugno 1857. Esposto della...

 

 

 

 

 

 

 

2) Stazioni ferroviarie: a Porta Maggiore...