Il complesso monumentale dell'Oratorio dei Filippini in piazza della Chiesa Nuova fu progettato e in parte realizzato da Francesco Borromini che nel 1637 vinse il concorso bandito dai Padri Filippini per la costruzione di edifici da destinare alla nuova sede della loro Congregazione, originariamente posta lungo l'attuale via della Chiesa Nuova.
Dopo il compimento negli anni precedenti dell'impianto planimetrico e della sagrestia da parte di Paolo Maruscelli, Borromini si dedicò alla realizzazione della facciata dell'Oratorio, del primo e secondo cortile, del Refettorio e della Sala di ricreazione, della Libreria, della Torre dell'Orologio e di tutti gli ambienti sul cortile di servizio.
Dopo il 1650, a causa di dissapori con la Congregazione, il progetto del Borromini fu completato da Camillo Artucci. L'Oratorio costituisce uno dei capolavori più illustri dell'arte barocca, con la sua famosa facciata ispirata al corpo umano con le braccia aperte, quasi ad abbracciare i fedeli.
Nel 1873 l'intero complesso fu espropriato dal Demanio dello Stato che ne assegnò la proprietà al Comune di Roma, sebbene sia stato comunque adibito a sito per la Corte d'Assise e per trenta anni a sede di tribunali, fino a che, nel 1922 non fu trasferito in loco l'Archivio Storico Capitolino.
Nel corso degli anni 2000 molti ambienti del Complesso Monumentale sono stati interessati da un restauro di tipo conservativo che, attraverso la valorizzazione della spazialità e degli elementi architettonici ideati dal Borromini e da questi descritti nell'Opus Architectonicum, ha migliorato i servizi per la città gestiti dall'Amministrazione Capitolina, come la destinazione a sala di consultazione aperta al pubblico della magnifica Sala Ovale, con il suo celebre e grandioso camino in marmo.
L'interno dell'Oratorio, oggi noto come "Sala Borromini" è in via di ristrutturazione per essere nuovamente adibito a sede di convegni, spettacoli e concerti. L'intero Complesso, oltre al Convento e all'Archivio Storico Capitolino, ospita anche la Biblioteca Vallicelliana, l'Istituto Storico per il Medioevo e la Casa delle Letterature.
L'Archivio Storico Capitolino ha il compito di conservare, valorizzare e rendere consultabile la documentazione prodotta dall'Amministrazione del Comune di Roma - Roma Capitale.
La sua istituzione matura in un clima di forte impegno civile che vede, subito dopo il 1870, ministri, deputati, amministratori e intellettuali collaborare alla costruzione del progetto Roma capitale culturale, oltre che politica, del nuovo Regno d'Italia.
Tra il 1874 e il 1898 il Consiglio Comunale intraprende la riunificazione degli antichi archivi comunali in un'unica sede in Campidoglio. Dal 1922, nella nuova e definitiva sede dell'Oratorio dei Filippini, l'Archivio Storico Capitolino comincia ad ospitare, accanto alle serie antiche, la documentazione via via prodotta dall'Amministrazione e destinata alla conservazione permanente, numerosi archivi di famiglie romane, la Biblioteca e, infine, l'Emeroteca Romana.
L'Archivio Storico Capitolino si propone oggi come centro si servizi e di cultura per la storia di Roma dal Medioevo all'età contemporanea. Collabora attivamente a numerosi programmi di ricerca scientifica, in collegamento con le Università e le altre Istituzioni Culturali italiane e straniere.
Le attività di valorizzazione e divulgazione del patrimonio bibliografico e documentario si sviluppano attraverso l'organizzazione e la partecipazione a convegni e seminari di studio, mostre didattiche, pubblicazioni scientifiche, attività didattiche per le scuole e visite guidate all'interno dell'Istituto. Postazioni di studio e consultazione dotati di strumentazione per la ricerca informatica del materiale e consulenza specializzata per l'orientamento ai fondi sono disponibili per il pubblico durante gli orari di apertura.
L'Archivio Storico Capitolino è luogo di ricerca per chi ha il desiderio di approfondire la conoscenza della città di Roma, dell'istituzione comunale e della sua storia.
Per conservare in maniera ottimale il materiale a rischio di deterioramento e fornire agli utenti la possibilità della consultazione di documenti pregiati.
Nell'ambito delle azioni per la valorizzazione del proprio patrimonio archivistico e bibliografico, l'Archivio Storico Capitolino rinnova il suo progetto editoriale per la pubblicazione in formato e-book e la diffusione gratuita di fonti e strumenti relativi ai fondi custoditi.