I luoghi della Scienza e della Tecnica
Centri di Ricerca, Musei Scientifici, Applicazioni Tecnologiche
La Mostra didattica "I Luoghi della Scienza e della Tecnica: Centri di Ricerca, Musei Scientifici, Applicazioni Tecnologiche” è stata ideata nell'ambito dell'edizione 2002/2003 del progetto per le scuole “ A Roma per Conoscere la Storia di Roma” e realizzata a cura di Laura Francescangeli – Responsabile Attività Didattiche dell'Archivio Storico Capitolino.
Hanno contribuito alla realizzazione dell'iniziativa:
- Carla Ferrantini
- Nicola Immediato
- Gloria Ludovisi.
- Manuela Monticelli
- Elisabetta Mori
- Piero Santoni - Archivio Storico Capitolino
Il CD Rom è stato realizzato dai ragazzi della V A Programmatori Mercurio dell'Istituto T.C.G.S. “Alberto Ceccherelli” di Roma: Progetto informatico di Adriano De Angelis con la collaborazione di Remo Fronzi e Carlo Perigli – Coordinamento del Prof. Quirino Berardi, docente di materie letterarie.
La mostra
La storia della cultura scientifica a Roma in età moderna si contestualizza in una realtà politica e sociale che anche sulla scienza, così come sulle altre espressioni della cultura, proietta le forti valenze ideologiche e simboliche della città: di volta in volta centro propulsivo della cattolicità, capitale del laico Stato nazionale, Urbe imperiale del fascismo.
Il percorso didattico nei fondi documentali dell'Archivio Capitolino, attraverso le carte del Comune pre e post unitario, gli atti notarili, i documenti di alcune importanti personalità e famiglie nobili romane - il prezioso patrimonio documentario conservato nell'Archivio Storico della nostra città - oltreché attraverso i libri e i periodici raccolti in due sezioni "speciali" dell'Archivio: la "Biblioteca Romana" e l'"Emeroteca Romana", permette in primo luogo di scoprire aspetti interessanti e poco noti della società e della cultura scientifica della capitale pontificia. Dall'attivismo dei circoli accademici, a partire dalla più antica istituzione dell'Accademia dei Lincei, fondata da Federico Cesi nel 1603; ai vivaci fermenti dell'indagine sperimentale, con l'esempio di eccellenza, all'inizio del secolo dei lumi, dell'opera del medico Giovanni Maria Lancisi; allo sviluppo delle strutture per la ricerca, come i laboratori scientifici della "Sapienza" (Università pontificia) e l'Osservatorio Astronomico dell'"Archiginnasio Romano"in Campidoglio.
Questa la trama di istituzioni e tradizioni scientifiche su cui, in un rapporto di continuità - discontinuità, si innesta negli anni successivi al 1870 l'edificazione della Terza Roma, ideale capitale della scienza e della cultura nazionali preconizzati da Quintino Sella e dalla nuova classe dirigente liberale all'indomani dell'Unità d'Italia: i nuovi istituti universitari di Fisica, Chimica e Fisiologia, localizzati nella vigna di Panisperna al Viminale, l'Ufficio Geologico a S. Susanna, la "Regia Accademia Nazionale dei Lincei" nel Palazzo Corsini alla Lungara, sorgono presto a rappresentare questo rinnovamento.
Solo ora inoltre, con i nuovi programmi di modernizzazione e industrializzazione dell'Italia unificata posti in campo - in un clima di profondo mutamento politico-sociale - dallo Stato liberale, cominceranno realmente a coniugarsi scienza e progresso civile. Le applicazioni della tecnica cambiano i processi del lavoro; l'impianto dei servizi tecnologici per l'organizzazione della vita collettiva danno la misura del progresso della "scienza positiva" all'inizio del nuovo secolo. Il trasporto su rotaia, le strutture di presidio della sanità e dell'igiene pubblica, le tecnologie per la produzione e la distribuzione dell'energia elettrica, le applicazioni dell'ingegneria idraulica per la distribuzione dell'acqua potabile sono altrettanti terreni su cui si misura questa nuova "scienza dell'amministrazione" dello Stato moderno e delle istituzioni del governo locale in epoca giolittiana ed oltre, dopo la crisi delle istituzioni dello stato liberale, con gli "standard di massa" del benessere sociale propagandati dal regime totalitario.
L'ultimo capitolo del percorso documentario per i ragazzi delle scuole romane -- che evidenzia soprattutto questi aspetti "sociali" della storia della scienza - è dedicato alla vicenda istituzionale del C.N.R., dalla nascita nel 1923 al rapporto col fascismo, fino alle soglie del secondo conflitto mondiale. Ai ragazzi il compito di attualizzare il sapere storico, interrogandosi criticamente su uno dei nodi problematici del presente: quello del rapporto tra Scienza e Democrazia.